Colpito impianto chimico e stabilimento spaziale della difesa. Morte almeno 7 persone.
Gli incendi si sono sviluppati in poche ore e hanno colpito il più grande produttore di solventi industriali nel Paese e nell’Europa orientale e l’Istituto Centrale di Ricerca per la Difesa aerospaziale della Federazione russa.
I due maxi-incendi si sono sviluppati nella periferia di Mosca il 21 aprile. Le cause di entrambi i roghi non sono state ancora chiarite. Ad andare a fuoco l’impianto chimico di Dmitrievsky, il più grande produttore di solventi industriali nel Paese e nell’Europa orientale. L’altro incendio a Tver, a nord-ovest della capitale, le fiamme hanno colpito l’Istituto Centrale di Ricerca per la Difesa aerospaziale della Federazione russa.
Il secondo incendio ha provocato 7 morti e 25 feriti e 10 persone risultano ancora disperse. Il bilancio è in aggiornamento e potrebbe essere ancora più grave. Nell’istituto spaziale sono stati progettati e sviluppati diversi sistemi missilistici russi.
Incendi nei dintorni di Mosca: luoghi strategici devastati dalle fiamme
Un terzo incendio di vaste dimensione è avvenuto ieri nel polo industriale di Korolyov, sempre intorno alla capitale. Il polo è composto da numerosi stabilimenti legati alla produzione di energia e componentistica aerospaziale. Tra questi anche il TsNIIMash-NII-88, il centro scientifico russo dedicato allo sviluppo di razzi e veicoli spaziali, e la RKK Energija, società correlata alle missioni spaziali.
Le cause sono ignote ma si avanzano le ipotesi di azioni di sabotaggio nei confronti della Russia. Si tratta del terzo incendio, quello di Korolyov è seguito a quelli del giorno precedente a Tver e a Kineshma. I luoghi degli incendi sono tutti luoghi strategici se non sembra essere un caso. Continuano i misteri legati al Cremlino. Dopo il ritrovamento degli oligarchi russi morti suicidi dopo aver ucciso le famiglie, ora i dintorni di Mosca sono devastati dalle fiamme.